Ho sempre voluto intervistare Vincenzo...ora è arrivato quel momento!
Vincenzo è una persona molto “rilassata”, dedica la sua vita all'insegnamento dell'arte, a sperimentare nuove tecniche.
Oggi, la Surf Art di Vincenzo Ganadu e conosciuta e rispettata in tutto il mondo. I lavori di Vincenzo, oltre alla Surf Art, spaziano anche sull' "Abstract Art" e sulle decorazioni "Custom" su commissione.
Welcome to the Reeson Stories to Vincenzo Ganadu!
(Intervista: Luca Rizzotto)
- Ciao Vincenzo, come stai?
VG: Ciao REESON va bene grazie!
- Come è possibile che l'Arte possa cambiare il mondo?
VG: L’arte è sempre stata una cura alla vita, come una medicina indispensabile, per evitare di essere assorbiti dal sistema, dalla monotonia della routine! La creatività insieme alle conoscenze tecniche, all’intuizione, sono tasselli utili ad un disegno di vita dinamico. Noi tutti siamo il frutto di cambiamenti, come nella moda cosi nel linguaggio e nell’arte il rinnovamento cambia inevitabilmente il mondo in tempi sempre più celeri.
- Quando hai un nuovo progetto, come dicidi che potrà essere un futuro quadro, una scultura o viceversa?
VG: Inizio sempre a pensare ad un tema non ancora sfruttato fino in fondo, dopo inizio a realizzare schizzi e bozzetti, solo dopo sono certo che si adatta maggiormente ad una tela dipinta oppure ad una scultura. Da quel momento di consapevolezza inizia la gravidanza della creazione.
- Tra tutti i tuoi progetti, stai programmando di portare in giro per il mondo il tuo “Surf Legend Portrait Works” come mostra itinerante, come stai programmando le varie locations e perchè proprio in quei posti?
VG: Quando i progetti sono grandi, grandi sono le difficoltà che si incontrano nella realizzazione…. Ma altrettanti le gratificazione nella riuscita. Uno degli ultimi progetti ai quali sto lavorato è “Surf Legend Portraits”, una lunga lista di atleti che hanno fatto la storia del surf scalando l’olimpo e diventando icone immortali di questo sport. E’ stato emozionante dipingere 15 grandi tele 150x120 interpretando i volti più iconici del surf, per citarne alcuni Duke Kananamoku, Jack Oneill, Kelly Slater, Shaun Tompson e non ultimo il sardo Francisco Porcella. Il progetto nasce nella mente dell’artista come mostra itinerante che parte da Milano per spostarsi a San Francisco, Los Angeles, Hawaii e Australia, luoghi che hanno visto la maggior parte delle imprese dei surf legend.
In questo momento i miei contatti che promuovono il progetto sono in attesa di positivi riscontri da parte di sponsor per sostenere l’evento, in attesa che ciò vada a buon fine, mi cimento alla realizzazione di nuovi progetti.
- Ricordi quella volta, che eri ancora studente all'Accademia delle Belle Arti di Sassari e il tuo docente di scultura ti ha chiesto un lavoro che ora è diventanta una “icona” ? ...raccontami un po' com'è andata e perchè questa scultara è molto importante per te.
VG: A volte si possono incontrare persone che attraverso i loro consigli ti cambiano la vita o meglio ti aprono la mente. Pinuccio Sciola, artista scultore ed insegnante che ho avuto la fortuna di conoscere da studente in Accademia di Belle Arti nel 1994 a Sassari, stufo di vedermi arrivare perennemente in ritardo alle sue lezioni a causa del mio mal di surf, decide di provocarmi incaricandomi di realizzare 50 disegni per il giorno dopo, che attingessero alla cultura sarda dei bronzetti nuragici.
Da questa provocazione, nasce il “Temerario”, una scultura astratta che simboleggia un surfista incrociato con un bronzetto nuragico, che non bandisce uno scudo, ma una tavola da surf.
Diventato negli anni il primo monumento ai Ragazzi del surf, alto circa 4 metri e installato nel 1996 a Porto ferro (purtroppo oggi non più esistente). Negli anni passati dal 1995 in poi il rapporto di stretta collaborazione con Sciola si faceva sempre più intenso, inserendomi come collaboratore per la realizzazione di campagne di muralismo a San Sperate, dandomi la possibilità di apprendere le tecniche sul muralismo e l’importanza della condivisione sociale.
Forte della mia consapevolezza creativa realizzo a Lima in Perù il primo monumento pittorico agli immigrati sardi in Sud America un grande murales di 10 metri di altezza per trenta di larghezza, grazie alla collaborazione col circolo dei sardi di Lima. Nel 2000 e successivamente nel 2002 vengo chiamato a Laguna Beach in California per esporre le opere sulla “Surf Art” rigorosamente made in Italy, considerate dai collezionisti locali, opere con un certo cromatismo dinamico, senza linee di contorno con un estremo metodo di sintesi pittorica, in poche parole nuove mai viste!!!
Sciola non è stato solo il mio mentore, ma i suoi insegnamenti vivono in ogni cosa che creo, in ogni rapporto sociale che instauro con i miei alunni, in ogni momento di frustrazione in cui ti crolla il mondo addosso e trovi le forze per rialzarti, in ogni temerario che creo nato dalla provocazione e plasmato dalla passione.
- Sei molto concentrato sulla “Nuova Generazione”
VG: Fai molto per parlare e per coinvolgere le nuove generazioni, cerchi sempre di mettere assieme persone provenienti da esperienze diverse e che magari non hanno avuto esperienze precendenti con l'arte, raccontami la tua visione sul tuo modo di approcciare i giovani.
Nonostante la mia venera età di 46 anni osservo con attenzione i nuovi talenti offerti dalle ultime generazioni, che si tratti di surf, musica, skate o danza ciò che mi attrae è la consapevolezza del proprio potenziale. Il mio lavoro da insegnante è una grande opportunità per stare a contatto con i giovani mi dà la possibilità di far comprendere ai ragazzi l’importanza della condivisione del proprio sapere e delle proprie capacità artistiche,
nel 2012 a Bessude mi sono occupato della direzione artistica per la realizzazione di una decida murales dipinti da giovani volontari del servizio civile internazionale provenienti dai Balcani, in quest’occasione il fulcro del progetto era la condivisione di ideali e l’affiatamento dei gruppi di lavoro nella decorazione sulle pareti. Senza imporre alcun progetto, i ragazzi hanno dimostrato piena consapevolezza delle proprie identità culturali e geografiche, proponendo e realizzando bozzetti legati alla propria terra.
- Perchè è molto importante costruire una community vera, fuori da instagram e facebook?
VG: Probabilmente più di chiunque altro mi sento responsabile nell’educazione di giovani studenti, col ruolo che rivesto da docente, insegno mostrando loro come realizzare gli elaborati attraverso le diversi tecniche, lo faccio sembrare semplice e ciò rassicura gli studenti, faccio utilizzare i cellulari per documentare il lavoro che si sta eseguendo e per intervistarsi durante e dopo la realizzazione dei lavori di gruppo. Questo metodo rafforza e consolida le competenze e rende ogni alunno più gratificato e sicuro della riuscita, senza dimenticare che rincorrere le proprie passioni è lo scopo principale della nostra esistenza, non stare appresso alle realtà virtuale dei social che ci allontana dalla creatività e dell’emozione che si prova.
- Parlando della tua arte, i tuoi lavori sono esposti a Long Beach, in Australia e altri posti, come sei arrivato a questo e quanto ti ha aiutato a costruire la tua “Awareness” come artista internazionale?
VG: Probabilmente la determinazione e la grande necessità di confrontarmi con artisti di tutto il mondo,
mi ha reso ciò che sono.
25 anni fa ero l’unico Surf Artist che esponeva in Italia le sue opere invitando le aziende del settore ad acquistare le roialty, il passo verso la Francia prima, la California dopo è stato cercato proponendomi continuamente, mettendomi in gioco e realizzando opere in pubblico. Il continuo lavoro mi ha dato la fortuna di confrontarmi con grandi artisti e essere apprezzato da molti surf legend come Herbie Flatcher in california, Rabbit Kekai in Hawaii, Randy Franch a San Francisco, Phill Jarratt a Noosa in Australia motivandomi a produrre nuove opere e collaborare per eventi serie t.v esposizioni collettive etc etc.
Ora è tutto più semplice, grazie alla rete, ai social, non sarà mai……emozionante come viaggiare per il mondo….con la propria cartella dei disegni sotto braccio…… guardarsi negli occhi per stringersi la mano ed approvare la vendita di 20 opere in diretta.
- Quale è la lezione più grande che hai imparato nel vedere con piacere i tuoi lavori esposti in gallerie così lontane dalla Sardegna?
VG: E’ interessante osservare persone intente a riflettere davanti ai tuoi quadri
Mi rende consapevole di quanta forza comunicativa può generare l’arte, ricordo degli sceicchi alla mostra di Brisbane in Australia nel 2010 che discutevano davanti ad una delle mie opere più pubblicate di nome “presa di Coscienza”, la folla nella surf Gallery a Laguna Beach il giorno dell’inaugurazione, ricordo il pazzesco buffet alla mostra di Honolulu ad Oahu, ma una delle soddisfazioni più grandi è stata ricevere la chiamata della Warner Bros a Turtle Bay per assere incaricato della realizzazione di tre opere per arredare l’interno di un set.
- C'è una parte di Sardegna nei tuoi lavori?
VG: Il temerario incarna lo spirito e l’essenza della Sardegna.
- Al di fuori della natura e del surfing, quale è la tua maggiore influenza mentre fai arte?
VG: Uno degli artisti che ho maggiormente osservato e Jhon Severson al quale presto dedicherò un grande omaggio.
- Come Reeson, sei sempre attento a ciò che accade in giro, come ti individua la community locale?
VG: Non saprei…..bisognerebbe chiederlo a loro! Forse la mia esperienza di vita e la mia passione può essere da esempio a molti, ma non sono io di certo a dire ciò che è meglio per loro….
C’è chi mi conosce per avermi visto surfare e mi apprezza come surfista, anche se non è facile trovarmi in acqua ultimamente….. chi conosce le mie opere senza sapere chi le realizza.
Vincenzo in Action
- Il 2018 ormai è finito, quale è stata la più grande e la peggiore esperienza artistica che hai avuto nell'anno appena giunto al termine?
VG: L’anno 2018 sta finendo e mi rendo conto che molte cose non ho fatto in tempo a realizzarle, ma ………guardo indietro e mi gratifica vedere che tanto è stato fatto in questi anni
- Che progetti hai per il 2019?
VG: Dedicherò il 2019 alla bellezza femminile, in ogni sua sfaccettatura, dagli sguardi profondi e sensuali alle movenze sulla tavola.
- Bene Vincenzo, siamo giunti alla fine di questa intervista, sarà un piacere continuarla davanti ad un caffè o una buona birra, grazie per il tempo a noi dedicato e a presto.
VG: Grazie a te Luca ti aspetto nella mia casa studio, nei pressi di Porto Ferro.
Ciao
Sul sito di Vincenzo Ganadu trovate in vendita i lavori originali eseguiti su canvas.
surfartganadu.com
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